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Quando i genitori parlano male

  • Immagine del redattore: Studio Legale Fiorin
    Studio Legale Fiorin
  • 18 feb 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 11 mar 2020

La denigrazione dell'ex compagno nei confronti del figlio minore è un fenomeno ricorrente nelle separazioni conflittuali.


Gli operatori del diritto di famiglia si trovano molto spesso a dover trattare situazioni nelle quali un genitore, o entrambi, per sfogare i reciproci rancori o per rinfacciarsi pretese inadeguatezze, non si trattengono dal parlare male l'uno dell'altro con i figli, o iniziano a farsi dispetti che coinvolgono i figli stessi. In alcuni casi il malessere psicologico dei genitori separati o divorziati porta addirittura all'adozione di complicate strategie, francamente sleali se non proprio perfide, rivolte al fine di limitare il più possibile le possibilità del proprio ex di frequentare la prole.


Ad #affaridifamiglia, prendendo spunto da una recente ordinanza della Cassazione sul tema, già commentata anche sul blog, oggi si è parlato di queste situazioni e di come le decisioni giudiziarie sul punto non debbano rappresentare una "punizione" per la slealtà del genitore responsabile, bensì debbano sempre avere come obiettivo la migliore soluzione possibile nell'interesse dei figli. Questo anche se il codice di procedura civile oggi fornisce, in separata sede, gli strumenti per sanzionare anche pesantemente le condotte inadempienti del coniuge scorretto.

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